RIFLETTERE

Frasi dal libro: IL “MIO” ALLENATORE di Raffaele Mantegazza.

DEDICA:

Che cosa vuol dire allenare?

Ho giocato per vent’anni, figurarsi se non sono capace di insegnare a quattro ragazzini!

(un cosiddetto allenatore)

Per allenare la squadra pulcini non riusciamo a trovare un ragazzo di 18 anni?

Così ha tempo, visto che studia, e per far dare quattro calci a un pallone basta lui, e poi così non lo paghiamo!

(Un cosiddetto dirigente)

…In questo libro si propone una riflessione sulla figura dell’allenatore dei settori giovanili delle società sportive. Una figura importantissima e delicata che spesso viene scelta in modo improvvisato, e che invece ha bisogno di una preparazione specifica che, oltre agli aspetti tecnici, si concentri su quelli di tipo psicologico…..

… Una guida, un esempio, colui che insegna a giocare, colui che sa come vincere una partita, una persona da amare e da odiare, da rispettare e da contestare, il parafulmine dei genitori, il consolatore delle disperazione dei figli, la persona quasi sempre snobbata dai dirigenti che vedono solo le prima squadre…

… Prima di tutto occorre sottolineare che l’allenatore è un adulto. Spesso nelle società si assiste alla sciagurata idea di affidare quasi automaticamente le squadre dei bambini a ragazzi molti giovani, spesso giocatori dello stesso settore giovanile…

… Al di là dei singoli casi, troppo spesso questi giovanissimi sono poco preparati al ruolo di allenatori e non hanno ancora la maturità per gestire un gruppo. Un gruppo di ragazzi delle giovanili deve essere allenato da un adulto, che al massimo può essere affiancato da un 17enn come aiuto-allenatore…

… Se si è arrabbiati con un giocatore la cosa importante è comunicargli la nostra rabbia facendoli capire perché siamo arrabbiati, non semplicemente sfogarci. Un allenatore che piange davanti alla squadra rischia di perdere la sua credibilità…

… Durante l’allenamento i loro occhi sono su di noi anche quando sono distratti; sanno sempre in quale parte del campo siamo, ci sanno individuare per capire se guardiamo da un'altra parte e possono barare sul numero delle addominali. Gli allievi ci guardano sempre!...

… Forse, ma dipende dalle premesse. E’ sempre opportuno per esempio non mettersi nei guai da soli: non minacciare punizioni che non si sarà in grado di somministrare, non dire “convocherò chi si impegna e non chi è più forte” se si sa già che alla partita decisiva giocheranno solo i migliori, non promettere una convocazione di un ragazzo se poi si rischia di non mantenere la promessa …

… Con i ragazzi si stabilisce un patto? Benissimo: il primo a doverlo rispettare è l’allenatore…

… In-segnare: segnare dentro, lasciare il segno nell’anima delle persone. Questo è il significato profondo della parola. L’allenatore delle squadre del settore giovanili insegna sport, occorre ricordarselo …

… E ogni allenatore avrà sentito dire la frase: “se sai giocare, sai anche insegnare” : una frase del tutto falsa perché non è vero che basta saper fare una cosa per saperla insegnare…

… Lasciare sbagliare: continuiamo a dire che sbagliando si impara ma continuiamo a punire gli errore con addominali o giri del campo; Un conto è punire l’indisciplina o la distrazione, un conto è criminalizzare l’errore …

… Sono tornato dal lavoro, non ho nemmeno il tempo di fare una doccia un caffè di fretta e corro all’allenamento. Figurati se ho il tempo di preparare la seduta, qualcosa gli farò fare… con tutta la comprensione del mondo crediamo che il ns amico allenatore stia rendendo un pessimo servizio alla squadra …

… Un’ora di lavoro sul campo richiede almeno un’ora di lavoro a casa, tra programmazione e valutazione …

… Prima di rimproverare qualcuno per non avere fatto quello che gli abbiamo chiesto, cominciamo con chiedergli ( e chiederci ) se ci ha sentito e ci ha capito …

… E tutte le volte che ci permettiamo di giudicare il suo carattere (sei un perdente, non hai grinta ecc.) ricordiamoci che stiamo commettendo un autentico abuso. E’ corretto invece dire “ su quella palla sei arrivato senza grinta” o ancora “quando hai sbagliato quel gol ti sei estraniato dal gioco per venti minuti”: queste sono valutazioni, che restituiscono al ragazzo quello che realmente ha fatto ma non toccando la sua persona, cosa che nessuno può fare …

… Dopo una sconfitta grave subita domenica, i ragazzi aspettano un allenamento punitivo al lunedì: allora facciamo iniziare l’allenamento dalla partitella, facciamoli giocare per un quarto d’ora, poi portiamoli nello spogliatoio ed analizziamo i loro errori ….

… L’abbigliamento: Come si veste il Mister? In tuta e scarpe da calcio. E’ una cosa scontata? Non sempre, visto che capita di vedere allenatori svolgere l’allenamento dal bordo del campo con i jeans e il maglione …

… Quante regole imporre? A nostro parere occorre presentare subito alla squadra poche regole sulle quali però si transige il meno possibile …

… Le regole ovviamente riguardano il comportamento, i rapporti tra i ragazzi e l’allenatore; ma devono anche riguardare il rispetto per gli oggetti e gli spazi, I ritardi e le assenze (che devono sempre essere comunicate al mister); il modo di comportarsi con custodi del campo, tifosi, genitori avversari e ragazzi più piccoli. Inoltre ci sembra importante imporre la regola per cui i ragazzi devono fare la doccia dopo l’allenamento: al di là dell’aspetto igienico e salutare la doccia è un grande momento di rilassamento e soprattutto di socializzazione. Le regole vanno presentate al primo allenamento e occorre sempre spiegare i motivi per cui sono previste …

… Il Capitano. Chi lo sceglie? La squadra o il Mister? In un gruppo particolarmente maturo, con il quale abbiamo pochi scontri, è opportuno lasciare che siano i ragazzi a scegliere chi indossa la fascia; ma in un gruppo che ci crea molte difficoltà potrebbe essere utile che sia il Mister a scegliere …

… Capita a volte di avere tutti i ragazzi contro! A volte in questi casi viene la tentazione di chiedere l’intervento di un dirigente: rischia di essere una mossa azzardata. Dobbiamo invece mostrare fermezza e serenità …

… Addio alla squadra. E’ importate che i ragazzi cambino allenatore ogni 2/3 anni, perché in questo modo imparano nuovi stili, nuove tattiche, nuovi modo di insegnare sport …

… Il primo allenamento: Una teoria che riguarda allenatori e insegnanti afferma che i primi venti minuti di lezione o di allenamento con un nuovo gruppo sono decisivi per l’immagine che la squadra si farà del lavoro per tutto l’anno, sicuramente ci giudicheranno la sera stessa della prima seduta …

… L’inizio della seduta. Ci sembra simbolicamente interessante che il mister si metta a centro del campo e fischi, in modo che tutti i ragazzi si presentino – rapidamente – attorno al cerchio, si saluta i ragazzi, si comunicano assenza giustificate e poi si enuncia il tema dell’allenamento …

… La fine della seduta. Un momento di calma, l’allenamento non finisce quando si esce dal campo, finisce nello spogliatoio. Crediamo sia fondamentale che i ragazzi si sentano fare un commento breve sui quello che è accaduto in campo …

… La partita. La partita inizia quando il mister comunica le convocazioni: questo deve avvenire alla fine dell’allenamento immediatamente precedente e deve essere l’ultimissima comunicazione che il mister fa alla squadra, le convocazioni vengono tenute accuratamente segrete fino alla fine dell’allenamento e non vanno mai modificate tranne in casi di malattia improvvisa …

… Mentre la squadra si riscalda è molto utile chiamare a se un ragazzo per un breve discorso individuale su quello che ci aspettiamo da lui, ma non più di due a partita …

… Lo svolgimento. Il giocatore in campo deve essere concentrato sulla lettura della partita, non su quello che gli dice il mister ogni tre minuti …

… Le riserve. La panchina è il luogo dal quale incitare i compagni e soprattutto capire la partita anche per essere pronti a subentrare in caso di sostituzione …

… La fine della partita. Salutare sempre gli avversari anche e soprattutto se si è perso o la partita è stata durissima …

… Si evitino sempre complimenti o rimproveri ai singoli …

… Andare a mangiare la pizza o a casa? Francamente eviteremmo di programmare la pizza con la squadra dopo una partita: non sappiamo cosa accadrà in campo, quali saranno gli stati d’animo, quali tensioni …

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